ASSISTENZA SANITARIA IN MOLDAVIA

Come funziona la Sanità per gli iscritti all’AIRE e in particolare l’assicurazione sanitaria in Moldavia?
sanità Moldavia
INDICE

INTRODUZIONE

Abbiamo già discusso, nell’articolo riguardante la residenza fiscale estera, che l’iscrizione all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) del cittadino italiano espatriato comporta, come principale svantaggio, la perdita al diritto di assistenza sanitaria in Italia. Capita infatti che egli rientri saltuariamente in Italia, magari per trascorrere le vacanze, per cui è bene che sia informato sulla perdita di alcuni suoi diritti legati alla salute. Ma questa perdita vale per tutti gli stati di espatrio? E Precisamente quali diritti di assistenza sanitaria perde? Nel caso di espatrio in Moldavia cosa succede? E quali accorgimenti e soluzioni vanno adottate per chi sta valutando di trasferirsi nel paradiso terrestre moldavo?


Prima di chiarire i vari punti in ordine, ci liberiamo di una SITUAZIONE PARTICOLARE:

CITTADINI SSN (NON AIRE)

Cittadini iscritti al SSN (quindi non AIRE) che vanno all’estero per un periodo TEMPORANEO:

Premessa: Il Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano distribuisce agli aventi diritto, la tessera sanitaria. Viene detta “Tessera Europea di Assicurazione Malattia” (TEAM), ma è conosciuta anche con il termine “European Healt Insurance Card”(EHIC); La T.E.A.M. ha una validità di sei anni ed è automaticamente rinnovata; ha nel retro un codice identificativo che ci permette di usufruire della assistenza sanitaria non solo in Italia, ma anche in tutti i paesi della Unione Europea (UE) e della Spazio Economico Europeo (SEE).

UE: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.

SEE: L’Islanda, Liechtenstein, La Norvegia + ( ex SEE) Svizzera.

Questo significa che un cittadino in possesso di una tessera sanitaria TEAM ha diritto, qualora si trovi in uno stato membro della UE o SEE diverso dallo stato di appartenenza, all’acceso dei sevizi sanitari di un paese ospite (assistenza sanitaria DIRETTA). Ma quali servizi sono inclusi e quali esclusi?

Nei Paesi dell’U.E. e dello S.E.E. esistono una pluralità di regimi sanitari (casse mutua, assicurazioni private, ecc.) per cui chi richiede le prestazioni non può mai presumere di ricevere cure nello stato ospite in modo analogo a quello italiano ma deve informarsi presso le Autorità locali circa le modalità di erogazione delle prestazioni e la tipologia di cure ottenibili.

In generale le prestazioni sanitarie all’estero fornite da medici e strutture sanitarie pubbliche o convenzionate coprono, oltre alle situazioni di emergenza o urgenza, l’assistenza a prestazioni “necessarie” intese come “non rinviabili fino al ritorno dal viaggio”. Questo vale anche per le prestazioni legate a malattie croniche, alla gravidanza e al parto (prima e dopo). Sono escluse invece le prestazioni in ambito privato, la copertura per il rimpatrio sanitario (risolvibile con una assicurazione medica di viaggio), le spese mediche legate a viaggi effettuati per usufruire di cure mediche (specialistiche o no) in uno stato estero. (ad esempio, chi va all’estero per curarsi i denti).

Se il soggiorno temporaneo avviene in altri stati privi di accordi bilaterali in materia di assistenza, il cittadino italiano usufruisce dell’assistenza sanitaria in forma INDIRETTA, anticipando le spese di cui dovrà chiedere il rimborso tramite l’Ufficio consolare all’estero.

CITTADINI AIRE ESPATRIATI

Finalmente ora, liberato il campo dalle situazioni particolari, affrontiamo il caso del cittadino precedentemente iscritto al SSN che espatria all’estero e che si iscrive all’AIRE.

Sappiamo già (vedi art. residenza fiscale estera) che all’atto della iscrizione AIRE, il comune presso cui si era registrati (APR) comunica alla ASL la cancellazione della residenza italiana e la perdita del diritto all’assistenza sanitaria italiana. Infatti, si presume che il soggetto espatriato usufruirà della assistenza sanitaria di base nel paese ove andrà a stabilirsi. Come regola generale, con la cancellazione al SSN, il cittadino perde il diritto:

  • al medico di base (vedi nota sotto)
  • alla possibilità di acquistare medicinali attraverso ticket
  • alla assistenza ospedaliera tramite mutua.

NOTA: Chiariamo subito un’ ECCEZIONE alla regola. Esiste infatti una categoria di iscritti AIRE ai quali viene comunque garantita l’assistenza sanitaria italiana, e comprende:

  • I dipendenti delle Amministrazioni Statali.
  • Il personale militare italiano, anche di leva, in servizio all’estero.
  • Personale docente o non docente, di ruolo e non di ruolo, in servizio presso le Istituzioni scolastiche e culturali italiane all’estero.
  • Il personale degli Enti pubblici che lavora presso gli uffici degli Enti stessi all’estero.
  • Impiegati con rapporto di lavoro regolato a legge italiana, o con contributi previdenziali italiani.
  • Familiari che seguono il lavoratore all’estero.
  • Lavoratori residenti all’estero che hanno un rapporto di lavoro disciplinato dalla legge italiana per lo svolgimento dell’attività all’estero.
  • Religiosi del clero che svolgono attività all’estero.
  • Collaboratori familiari al servizio delle rappresentanze diplomatiche e consolari.
  • Lavoratori autonomi che svolgono all’estero un’attività lavorativa per periodi di tempo limitato.
  • Titolari di borse di studio presso Università o Fondazioni estere legalmente riconosciute.
  • Cittadini temporaneamente all’estero, titolari di pensione corrisposta dallo Stato o da Istituti Previdenziali italiani, che documentino attività lavorativa all’estero per conto dello Stato italiano.
  • Invalidi di guerra o per causa di servizio residenti all’estero.

Per tutti questi soggetti l’assistenza sanitaria italiana è comunque garantita 365 giorni all’anno.

Per chi esclusi da questa eccezione, in quanto iscritti AIRE e normalmente cancellati dal SSN, nel caso di un rientro TEMPORANEO in Italia. (per vacanza o visita alla famiglia di origine) hanno diritto ad una assistenza sanitaria nazionale limitata:

  • alle sole prestazioni URGENTI ospedaliere (“pronto soccorso”) di malattia, infortunio e maternità;
  • per un periodo massimo di 90 giorni annui (anche non continuativi);
  • La assistenza specialistica è limitata alle visite ed accertamenti diagnostici nei presidi ed ambulatori pubblici
  • la assistenza ospedaliera è limitata alle prestazioni in forma diretta negli ospedali pubblici e strutture convenzionate.

Ovviamente il discorso cambia nel caso l’espatriato sia beneficiario di una copertura assicurativa (pubblica o privata); in questo caso spetta a quest’ultima il pagamento delle spese mediche.
Per ottenere le prestazioni sanitarie appena descritte, il cittadino deve presentare autocertificazione (dichiarazione di status di cittadino italiano residente all’estero) e fare iscrizione temporanea alla ASL di riferimento (ossia ove ha temporanea dimora).
A questa regola generale vi sono tuttavia dei distinguo da fare a seconda di DOVE sia espatriato il cittadino:

CASI PARTICOLARI

CASO PRIMO: espatrio in un paese UE, SEE e Svizzera (ex SEE)

In questo caso il cittadino può ottenere, previa sostituzione della tessera TEAM italiana con la nuova tessera TEAM del paese di espatrio, l’assistenza sanitaria completa (comprensiva del medico di base/mutua ospedaliera/ticket per acquisto farmaci) nello stato ospite secondo le proprie modalità di erogazione delle prestazioni e la tipologia di cure ottenibili (non necessariamente identiche a quelle del SSN).

Procedura: Deve iscriversi presso la cassa malattie estera dello stato estero in cui risiede, che emetterà e gli consegnerà una nuova tessera sanitaria TEAM, rendendo nulla la tessera precedentemente emessa dal SSN italiano. Tale iscrizione avviene con la presentazione agli uffici esteri di un documento apposito ottenuto in Italia dalla ASL di provenienza. La ASL (ex-USL) sono le aziende sanitarie locali con personalità giuridica pubblica che fanno parte del SSN.

L’ottenimento di tale documento comporta in automatico la revoca del medico di base italiano e della tessera sanitaria italiana.

Qualora, per qualsivoglia motivo, un cittadino italiano si trovasse ad ottenere cure in forma indiretta (quelle per le quali si trova a dover corrispondere il relativo costo) durante il soggiorno in uno dei Paesi suddetti, sarà possibile, una volta rientrato in Italia, ottenere un rimborso presso gli uffici ASL.

CASO SECONDO: espatrio in un paese extra UE – distinguiamo sotto due casi:

1) Se in uno stato con convenzione bilaterale con l’Italia:
Attualmente gli stati coinvolti sono: Australia, Argentina, Bosnia-Erzegovina, Brasile, Capo Verde, Città del Vaticano, Principato di monaco, Rep. Di Macedonia, Rep. Di San Marino, Serbia Montenegro, Tunisia.


Espatriare in uno di questi paesi significa perdere il diritto alla TEAM.
I servizi sanitari garantiti sono quelli specifichi di ogni singolo accordo bilaterale.


È dunque opportuno, prima di partire, informarsi presso l’ASL e dotarsi, compilando l’apposita domanda, dei moduli necessari ad usufruire dei servizi esteri, che sono diversi per i vari Paesi.
Qualora un cittadino italiano si trovasse ad ottenere cure in forma indiretta (quelle per le quali si trova a dover corrispondere il relativo costo) durante il soggiorno in uno dei Paesi suddetti, non avrà diritto, una volta rientrato in Italia, ad alcun tipo di rimborso dovendo sostenere in proprio le spese per le cure ricevute.

https://www.salute.gov.it/portale/assistenzaSanitaria/dettaglioContenutiAssistenzaSanitaria.jsp?lingua=italiano&id=594&area=Assistenza%20sanitaria&menu=italiani

2) Se in uno stato senza convenzione bilaterale con l’Italia:

Si perde il diritto all’assistenza sanitaria del SSN, che quindi non garantisce nessun servizio all’estero, compresa la prestazione di “Pronto Soccorso”.

In questo caso, se non si appartiene alla categoria dei lavoratori “IN DISTACCO” (vedi sopra) è necessario munirsi di una assicurazione sanitaria privata prima della partenza in queste latitudini e, una volta espatriato, nel caso di temporaneo rientro in Italia.

ECCEZZIONI ALLE REGOLE APPENA DESCRITTE: lavoratori/studenti italiani IN DISTACCO all’estero (e pensionati pagati da ente italiano):

Parliamo di quella categoria di persone che risiedono stabilmente all’estero (più di 3 mesi), quindi sono iscritti all’AIRE, ma dispongono di un contratto di lavoro dipendente (o una retribuzione) in Italia e quindi percepiscono lo stipendio (o una retribuzione) in Italia; tuttavia, svolgono la propria attività in un paese estero.

Per questa categoria, viene garantito il rimborso, da parte delle ASL, delle spese sanitarie sostenute all’estero tramite richiesta inoltrata dalle rappresentanze diplomatiche all’estero. Vi sono comunque ei distinguo:

A) Se risiedi in UE, SEE e Svizzera hai diritto alla copertura sanitaria totale nel paese estero alle stesse condizioni dei cittadini dello stato estero cui risiedi (previo possesso di attestato di diritto rilasciato dalla ASL, da richiedere preventivamente prima dell’espatrio). In tutti gli stati della UE-SEE-Svizzera diversi da quello del distacco non puoi utilizzare la tessera sanitaria italiana ma ti viene rilasciato un modello sostitutivo della tessera. L’assistenza è estendibile anche ad eventuali famigliari a carico trasferiti all’estero.

B) Se risiedi in stati extra UE/SEE convenzionati con l’Italia, i tuoi diritti dipendono dalle singole convenzioni tra stato e stato.

C) Se risiedi in stati senza convenzione con l’Italia, puoi avere diritto alla assistenza sanitaria in forma INDIRETTA (rimborso spese sanitarie sostenute all’estero), previo possesso di attestato di diritto rilasciato dalla ASL, da richiedere preventivamente prima dell’espatrio.

Se siete arrivati a leggere fin qui, avete capito che la assistenza sanitaria per espatriati è un groviglio di regole complesse, variegate ed in continua evoluzione. Vi rimando a questo motore di ricerca o meglio una guida interattiva per tutti gli iscritti al SSN che desiderano ottenere informazioni sul diritto o meno della assistenza sanitaria durante un soggiorno o una residenza in un qualsiasi paese del mondo.

https://www.salute.gov.it/portale/assistenzaSanitaria/dettaglioContenutiAssistenzaSanitaria.jsp?lingua=italiano&id=897&area=Assistenza%20sanitaria&menu=vuoto

RIENTRO IN ITALIA

Ora analizziamo la problematica della assistenza sanitaria estera in verso opposto, e cioè immaginando che l’espatriato all’estero e iscritto AIRE voglia rientrare temporaneamente in Italia (tipico esempio di rientro per vacanze). Si configurano analogamente le seguenti situazioni:

Se rientra da uno stato UE e SEE: Il cittadino utilizzerà la propria tessera TEAM (straniera) usufruendo delle stesse prestazioni descritte nel caso di un cittadino iscritto al SSN in vacanza temporanea in uno stato UE e SEE (vedi sopra).

Se rientra da uno stato extra UE convenzionato: non possedendo più la propria tessera TEAM (italiana), sono usufruibili solo le prestazioni previste dalla convenzione. In questo caso:

  • Se c’è necessità di cure mediche che durino meno di 30 giorni, ha diritto a tutte le prestazioni sanitarie eccetto il medico di base;
  • Se c’è necessità di cure mediche che durino più di 30 giorni: può richiedere la re-iscrizione temporanea all’ASL con un’autocertificazione;
  • Se deve affrontare una cura di emergenza per gravi malattie, è costretto a fare rientro in Italia, cancellarsi dall’AIRE e riscriversi come residente in un Comune Italiano.

Se rientra da uno stato extra UE non convenzionato: non possedendo più la tessera TEAM, ha perso il diritto alla assistenza sanitaria italiana e all’estero.

Se però è lavoratore in distacco/titolare di pensione corrisposta da enti previdenziali italiani e rientri temporaneamente in Italia senza avere una copertura assicurativa pubblica o privata, ha diritto, a titolo gratuito, alle prestazioni ospedaliere urgenti (pronto soccorso) per un periodo massimo di 90 giorni (anche non continuativi) in un anno solare senza scelta del medico di base.

SANITÀ MOLDAVA E RAPPORTI BILATERALI

ULTIMISSIMO ma per noi IMPORTANTISSIMO: cosa succede nei rapporti bilaterali tra Italia e Moldavia:

Iscritto al SSN italiano che si trasferisce in MD: Non è prevista alcuna forma di tutela. È esclusa anche la copertura delle prestazioni di pronto soccorso, quindi si consiglia di provvedere – prima della partenza – alla stipula di una assicurazione sanitaria privata.

Nel caso poi si eserciti una attività lavorativa autonoma o subordinata ad azienda moldava, è prevista l’iscrizione al servizio sanitario nazionale moldavo.

Il documento relativo al progetto di legge sui fondi di assicurazione sanitaria obbligatoria per il 2023 prevede un forte aumento della polizza sanitaria obbligatoria, che si attesta a 12.636 lei (600 euro circa dato che 20lei=1 euro) annui. Nel caso in cui il pagamento venga effettuato nei primi tre mesi dell’anno, le prestazioni saranno erogate, come negli anni precedenti.

Vi sono comunque delle tariffe differenziate per: i proprietari di terreni agricoli che pagheranno un prezzo fisso di 1014 lei; le persone fisiche che svolgono attività indipendenti nel settore del commercio al dettaglio (ad eccezione dei prodotti soggetti ad accisa) che pagheranno 1622 lei; mediatori, notai, avvocati, ufficiali giudiziari, periti giudiziari, traduttori pagheranno 4.056 lei.

Rimanere al 9% il contributo obbligatorio per l’assicurazione sanitaria calcolato in base allo stipendio e altre remunerazioni.

Le persone prive di reddito imponibile, che non sono esentate per legge dal pagamento dei contributi per l’assicurazione sanitaria, possono ottenere servizi medici pagati dal servizio sanitario moldavo nel 2023 previa presentazione di un’unica dichiarazione dei redditi all’Ufficio delle imposte e al pagamento della somma di 1800 lei. (copertura per 12 mesi dalla data di presentazione).

Nota per gli stranieri espatriati in Moldavia: Il mancato acquisto della polizza assicurativa comporta il diniego al rinnovo del permesso di soggiorno.

Per lo straniero che vuole una assistenza medicale in strutture private di nuova fattura, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Alcune di esse prevedono anche dei piani annuali di abbonamento, a vari livelli di copertura, a costi sostenibili (poche migliaia di euro). Di seguito una lista delle più gettonate:

  1. L’Ospedale Internazionale “Medpark” è il primo e più grande ospedale privato multidisciplinare del Paese. All’interno dell’istituto sono stati sviluppati 4 centri di eccellenza che forniscono i seguenti servizi medici: ginecologia, pediatria, chirurgia, ortopedia, servizi di laboratorio, radiologia, ecc. Indirizzo: via Andrei Doga 24 (vicino alla pista di atletica leggera).
  2. La clinica TerraMed fornisce assistenza medica nei seguenti settori: ginecologia, urologia per bambini e adulti, medicina della riproduzione, gastroenterologia, epatologia, cardiologia, pneumologia, ecc. (Indirizzo: via Trandafirilor 15/4, via Cuza-Vodă 44).
  3. La clinica “Extramed” è la prima clinica privata di maternità della Repubblica Moldova e offre i seguenti servizi sanitari: ginecologia, gestione della gravidanza, ecografia, pianificazione familiare, anestesia e terapia intensiva, ecc. (Indirizzo: via Grenoble 27).
  4. “Repromed” è una clinica medica privata specializzata nella diagnosi e nel trattamento dei disturbi della funzione riproduttiva nelle donne e negli uomini.
    (Indirizzo della clinica Repromed: bd. Cuza-Vodă, 29/1.- Indirizzo Ospedale Repromed+: via Valea Crucii 19).
  5. Il Centro Medico “GALAXIA” offre un’ampia gamma di servizi medici ad alto rendimento: cure chirurgiche, ginecologiche, otorinolaringoiatriche, ortopediche-traumatologiche, di chirurgia plastica, neurologiche, pediatriche, ultrasonografiche, oculistiche, dentistiche e di altro tipo. (Indirizzo: via Alexandru cel Bun 54).

La lista potrebbe continuare a lungo, ma senza annoiarvi troppo, vi rimando ad un link con l’elenco di oltre 40 cliniche mediche private per ogni tipo di cura:

https://mamaplus.md/proiecte/studii-de-caz-mama/lista-clinicilor-medicale-private-din-chisinau-domenii-de-specializare

Cittadino Moldavo (extra UE) che si trasferisce(regolarmente) in Italia

  • Se sta meno di 90 gg. (anche non continuativi), ha diritto alle prestazioni sanitarie urgenti e di elezione dietro pagamento alle relative tariffe regionali. Non è prevista l’iscrizione al SSN tranne che per studenti e ragazzo/a alla pari. (solo facoltativa, vedi oltre);
  • Se ottieni un permesso di soggiorno, può iscriversi al SSN con attribuzione di un medico di base. Inoltre, l’assistenza familiare è estesa ai tuoi famigliari a carico che soggiornano regolarmente.

L’iscrizione è OBBLIGATORIA per i lavoratori regolari in Italia (anche se iscritti alle liste di collocamento); per i regolari richiedenti il rinnovo del permesso di soggiorno (per lavoro, motivi familiari, per cure mediche, per asilo, per adozione, per affidamento, per acquisto cittadinanza, altri casi speciali); per chi attende il primo permesso di soggiorno (per lavoro o ricongiungimento familiare); per minori stranieri non accompagnati indipendentemente dallo stato di regolarità del soggiorno.

Per tutti gli altri cittadini stranieri regolari esclusi dalla lista di sopra che soggiornano per più di 90 giorni, sono tenuti ad assicurarsi contro il rischio di malattia, di infortunio e per maternità, mediante la stipula di una polizza assicurativa privata, ovvero, con iscrizione VOLONTARIA al SSN attraverso il pagamento di un contributo forfettario annuale.
A questo gruppo appartengono: i studenti e “alla pari” anche per peridi inferiori ai 3 mesi; titolari di permesso di soggiorno per residenza elettiva (cioè economicamente autosufficienti anche se non lavorano)che non lavorano; personale religioso, personale diplomatico e di rappresentanze estere in Italia; dipendenti stranieri di organizzazioni internazionali; stranieri in volontariato; genitori oltre 65 anni che si ricongiungono ai figli; e tutti gli esclusi dal regime di iscrizione obbligatoria.

Sono esclusi i cittadini stranieri titolari di permesso di soggiorno per cure mediche e per motivi di turismo.

https://documenti.camera.it/leg18/dossier/pdf/ES0389.pdf

CONCLUSIONE

La tematica è così variegata e in continua trasformazione, che spesso si trovano molte contraddizioni tra gli articoli che potete reperire in rete. Pertanto, vale la regola di andare alla propria ASL di appartenenza PRIMA del trasferimento all’estero, specificando il paese di espatrio, i motivi e la durata dell’espatrio, per pianificare con raziocinio la documentazione necessaria a garantirsi in quello stato una assistenza medica adeguata alle proprie esigenze ed aspettative. Valutate anche la opzione di una assicurazione privata.

Se eventualmente sceglierete di trasferirvi in Moldavia, oltre alla obbligatoria iscrizione al sistema sanitario moldavo può essere infatti una buona soluzione sottoscrivere una assicurazione privata presso strutture mediche private per una gamma di prestazioni abituali per la propria fascia di età.